Turismo come Ultima Risorsa per le Aree Montane
In un sistema che individua nella conversione turistica la soluzione economica diretta per le aree montane marginali, per il bene del loro presente e e del loro futuro economico, c’è chi si interroga dalla prospettiva di qualificato professionista ed abitante delle terre alte sul destino di questi territori, prima di giocarsi quella carta che sa tanto da “ultima spiaggia”.
La Montagna: Paesaggio o Prodotto di Consumo?
Fino a che punto un operatore della filiera del turismo deve o può accettare che anche il suo territorio si tramuti in un ennesimo prodotto di consumo da fotografare ed instagrammare?
Esiste un’alternativa al cambiare i connotati di un luogo con afflussi sproporzionati che portano inevitabilmente ad un proliferare di strutture impattanti e speculazioni per poi essere un giorno, forse, abbandonati quando saranno passati di moda?
Preservare il Territorio: Un’Alternativa alla Bolla Economica
Abbiamo istruzioni culturali su come maneggiare una risorsa territoriale preservandola in termini sociali, affinché non sia una semplice bolla economica, ma uno spazio di esperienza e di crescita emozionale sia per chi vive sul territorio che, contemporaneamente, per chi lo frequenta?
Grazie a queste riflessioni che alcuni settori della filiera del turismo riescono ancora a porsi, apparentemente contro i propri interessi immediati, possiamo dipingere una parte del sistema-turismo che non è monoliticamente proteso verso il guadagno, ma anzi, attraverso molteplici sfaccettature fissa nella trasmissione di valori non venali l’ autentico obbiettivo di “guadagno umano”.
Un Nuovo Sguardo sul Turismo:
Il Non-Manifesto delle Guide alla Rovescia
Così come ActiveItaly si propone attraverso il proprio Manifesto una visione condivisa tra operatori turistici sul turismo lento, responsabile, attivo e sostenibile, ci fa piacere anche condividere l’approccio del Non-Manifesto delle ” Guide alla rovescia“.
Il promotore Michele Comi, non nuovo a queste riflessioni, propone la sua visione di Guida Alpina non solo come figura tecnica locale ed esperta, ma anche come referente culturale di un territorio fragile, unico e vitale in quanto raro spazio rimasto per l’ allenamento libero dell’esperienza; un ambiente da approcciare in maniera lenta, responsabile, sostenibile, benchè attiva.
Vi proponiamo qui il suo intervento:
GUIDE ALPINE SOTTO(SOPRA) – IL NON MANIFESTO
Matteo Zamboni
Retista ActiveItaly