Manutenzione e informazioni sui percorsi

Ormai da qualche anno, il turismo attivo sta raccogliendo sempre più consensi e riscontrando un aumento esponenziale del proprio numero di fruitori, i quali identificano le attività legate al mondo del trekking e della bicicletta come le regine del settore!
Se da un lato, quindi, si riscontra un numero sempre maggiore di persone in giro a piedi o in bici per i percorsi tracciati, di pari passo stanno incrementando anche le esigenze relative alla segnaletica dei sentieri e alla manutenzione degli stessi.
L’aumento dei viaggiatori/turisti cosiddetti “attivi” sta a significare che sempre più individui, non necessariamente avvezzi o esperti, si troveranno a camminare e/o pedalare sui vari percorsi per la prima volta, magari senza il “know-how” comportamentale: in tal senso, la messa a sistema dei tracciati è sicuramente l’elemento chiave per rendere questo tipo di attività sicure, tanto per le persone quanto per l’ambiente circostante.
Uno dei primi passi da compiere è certamente riferibile alle informazioni relative ai percorsi: se è vero che molti turisti scaricano le mappe digitali dai vari applicativi appositi, fondamentale è che, però, una volta in loco ci sia abbastanza connessione satellitare per ricevere segnale e/o delle indicazioni chiare e di facile lettura, che indichino chiaramente il punto dove ci si trova, il percorso da seguire e le difficoltà inerenti.
Ciò sarebbe congeniale affinchè camminatori e ciclisti possano scegliere il sentiero più adatto a loro, godendo così davvero della magia dello stare in natura.
Molte persone potrebbero andare a percorrere, altrimenti, itinerari non adatti alla loro esperienza e forma fisica, trovandosi in seguito in difficoltà, mettendosi in pericolo o recando danno alla natura in cui si trovano a passare.
Importante quanto le informazioni sui percorsi, risulta ovviamente, in chiave di sicurezza e tutela dell’ambiente, la manutenzione dei tracciati.
Cercando di dimensionare la rete sentieristica alle effettive necessità del territorio naturale, sarebbe da considerarsi opportuno mantenere i percorsi esistenti puliti e percorribili in sicurezza. Consapevoli delle scarse risorse disponibili da parte dei Comuni, potrebbe essere efficace avvalersi di associazioni o volontari del territorio (MTB, CAI, associazioni di cammini,etc) o decidere/implementare una strategia di manutenzione periodica (o di alcuni tracciati più di altri).
Inoltre, molti dei percorsi spesso sono vecchie vie di comunicazione, mulattiere e tratturi: nella volontà di salvaguardarne il carattere autentico e specifico, gli interventi di manutenzione, secondo il nostro punto di vista, devono tenere conto anche di questi criteri storici e paesaggistici, andando pertanto a non snaturarne l’origine, ma anzi a volerla valorizzare, garantendo la salvaguardia di chi si trova a percorrere i suddetti tracciati.
Apprezzando e abbracciando l’impegno di tutti i volontari e volontarie e di tutte le associazioni che da sempre si impegnano per la salvaguardia dei nostri percorsi, alcune domande sorgono spontanee:
– come si puo’ aiutare gli organi preposti a garantire la giusta protezione ai gruppi e/o agli escursionisti non accompagnati che si muovono su questi sentieri?
-come possiamo noi operatori turistici, specializzati nel turismo attivo e sostenibile, metterci a disposizione per aiutare nell’elaborazione di opportune strategie (anche a livello di manutenzione) e progettazioni territoriali?
Il mercato del turismo attivo, con i suoi numeri in costante crescita, è portatore di tanti benefici, anche economici: senza dubbio, con una buona manutenzione sentieristica generalizzata, l’aumento dei camminatori e dei ciclisti non potrà che aumentare di pari passo con la “salute” dei territori attraversati.

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