
Il mondo dei cammini continua a suscitare interesse e ad attirare appassionati da tutto il mondo.
Recentemente, sono stati condotti nuovi sondaggi che forniscono dati e statistiche utili per comprendere meglio questa crescente tendenza.
Due Sondaggi sui Cammini
BIT – Borsa Internazionale del Turismo: Durante la recente edizione della BIT a Milano, dal 4 al 6 febbraio 2024, il Touring Club Italiano ha presentato i risultati di uno studio condotto in collaborazione con IPSOS per conto di ENIT, l’Agenzia Nazionale per il Turismo.
Lo studio ha indagato le abitudini e le preferenze dei turisti lenti, concentrandosi in particolare sugli amanti del turismo attivo itinerante e dei cammini.
L’archeologa e guida ambientale escursionistica Sara Zanni ha commentato questo studio, offrendo un’interessante analisi delle sue implicazioni nel settore.
Ecco il suo articolo sul sito Movimentolento
Fa’ la Cosa Giusta – Dal 22 al 24 marzo si terrà questa fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili a Milano, organizzata da Terre di Mezzo.
Durante l’evento, saranno presentati i risultati di un sondaggio sui cammini italiani: “ Io e il mio cammino”.
Noi di ActiveItaly abbiamo contribuito alla diffusione di questo sondaggio attraverso i nostri canali social, riconoscendo l’importanza di comprendere le esigenze e le preferenze dei viaggiatori interessati ai cammini, così come le prospettive sulle tendenze del turismo lento e degli itinerari a piedi nel nostro paese.
La Parola ai Retisti: Riflessioni e Prospettive
Ecco alcuni commenti allo studio ENIT e riflessioni da parte 2 colleghi che lavorano attivamente nel settore dei tour a piedi e dei cammini.
Salvatore Accardi di Il Mestiere di Viaggiare – Rieti
“Nel 2005 ho fondato il Tour Operator IL MESTIERE DI VIAGGIARE, specializzato in viaggi a piedi. La cosa all’epoca era alquanto insolita ma le cose sono cambiate da allora.
Dal momento che la nostra sede è a Rieti, non potevamo che iniziare col “Cammino di Francesco” che era stato inaugurato da poco; poi abbiamo aggiunto uno alla volta altri itinerari – allora non si parlava ancora di “cammini”, sia in Italia che all’estero.

Non ne sono scientificamente certo ma credo che il “Cammino di Francesco” (nome ovviamente ispirato al “Camino de Santiago”) sia stato il primo itinerario a chiamarsi “Cammino” e non “Via” o “Sentiero”.
Col passare degli anni, perfino le istituzioni si sono accorte di questo “nuovo” modo di viaggiare, uso le virgolette perché in realtà si tratta del modo più antico.
Qualche mese fa è stato pubblicato uno “Studio sul Turismo Escursionistico” nel quale si parla prevalentemente di cammini – questa volta non più tra virgolette perché il termine è ormai di uso comune. Ho trovato particolarmente interessanti le parti sulla propensione al turismo lento e ai cammini, sui driver e sulle barriere, tutti argomenti coi quali mi confronto di continuo e che aiutano a capire cosa spinge tante persone verso questo tipo di viaggio.
Nelle premesse dello studio si precisa che rientrano nella definizione di turismo escursionistico sia i viaggi organizzati dai fruitori stessi che quelli organizzati da professionisti vari come tour operator, associazioni.
Nel turismo il fai-da-te c’è sempre stato, e quello escursionistico non fa certo eccezione.
Si parla da tempo di disintermediazione del turismo e dell’imminente scomparsa di agenzie di viaggio e tour operator ma come per tutte le previsioni molto spesso le cose vanno diversamente.
Questo vale ovviamente anche per i cammini e prova ne sia che i tour operator che offrono pacchetti per il Cammino di Santiago sono numerosissimi nonostante il fatto che ci siano a disposizione dei pellegrini innumerevoli strumenti per organizzare il viaggio per conto proprio.
La chiave sta probabilmente nel particolare mix dei due fattori citati nello studio (driver e barriere) combinato in ogni pellegrino con fattori individuali che sarebbe azzardato da parte mia elencare.
Per esempio, una delle richieste più frequenti da parte dei clienti è di contenere km e difficoltà delle tappe entro determinati limiti. cosa che richiede una perfetta conoscenza del cammino che non è facile acquisire in proprio. E poi c’è chi affronta il cammino in modalità fai-da-te, con spirito di avventura e fiducia nella provvidenza; e chi invece preferisce andare sul sicuro affidando ad uno specialista l’organizzazione del cammino.
Nell’articolo di Sara Zanni si parla degli statunitensi a Santiago di Compostela e il film ‘The Way’.
Nel decennio pre-covid, quando frequentavo personalmente vari percorsi del Cammino di Santiago, mi è capitato spesso di incontrare americani, irlandesi e australiani che avevano deciso di fare il viaggio dopo aver visto questo film, ma non credo che l’effetto duri ancora.
Mi fa piacere pensare che qualcuno, spinto da un impulso come il film abbia scoperto un nuovo modo di viaggiare per il mondo e che questo abbia messo in moto un passaparola inarrestabile. Secondo me la chiave di tutto è che il film ha mostrato che chiunque può fare questo pellegrinaggio, anche un tranquillo medico che al massimo gioca a golf, e che la cosa non è poi tanto assurda.”
A proposito, per chi non ha ancora visto Il film è visibile su Raiplay – purtroppo solo in versione doppiata in italiano. In effetti il film è del 2010 e francamente è difficile pensare che abbia ancora influenza. Ecco il link al film “The way”
Michele Cappiello di Ferula Viaggi – Matera

“La Basilicata è una regione piccola, i numeri sono ridotti, ma relativamente interessanti. Facendo una valutazione dal 2020 ad oggi la pandemia ha influito positivamente sui flussi di camminatori o amanti della montagna in Basilicata, soprattutto mercato domestico che, non potendo andare all’estero, ha individuato nella Basilicata una possibile meta ‘esotica’, fuori dai soliti circuiti.
Questo ha portato tanta gente sulle nostre montagne che non era mai stata da queste parti, facendo anche passaparola per altri che ancora oggi preferiscono zone tranquille e meno battute rispetto ai flussi turistici classici.
Per quanto riguarda la mia agenzia, il discorso è diverso perché operiamo quasi esclusivamente con mercato estero e facciamo tour anche in parte della Puglia. Lo scorso anno abbiamo avuto clienti USA e Nuova Zelanda che hanno fatto il tour nelle 2 regioni: Dolomiti Lucane, Matera, Valle d’Itria.
I segnali sono positivi perché il mercato USA -circuito Virtuoso- ha chiesto espressamente di sondare itinerari in Basilicata perché la loro clientela non ama luoghi affollati o ‘di massa’ e comincia a domandare località più autentiche e meno turistiche.
La Puglia è costantemente in overbooking e quindi stiamo cercando di spostare le esperienze a piedi o le camminate di più giorni nella nostra regione. Il problema principale è la carenza di strutture adatte al mercato nord americano sulle montagne lucane. In questi ultimi tempi e alla BIT appena svoltasi alcuni importanti Tour operator mondiali specializzati in viaggi a piedi stanno sondando il nostro territorio verosimilmente per le stesse ragioni.
Se questi ‘big’ cominciano a proporre la Basilicata credo che aumenteranno i numeri del mercato estero, in quanto si può dire che agiscono da ‘influencer‘ o meglio creano la destinazione.”


In attesa di conoscere i risultati del sondaggio di terre di mezzo e confrontare i dati, vi segnaliamo che alla fiera “Fa la Cosa Giusta”, saranno presenti con stand 3 tour operator di Activeitaly:
Four Seasons Four Seasons Natura e Cultura – Roma
Naturaliter Naturaliter Viaggi a piedi – Reggio Calabria
Sloways Tour Operator ufficiale della Via Francigena – Firenze
3 Marzo 2024, ActiveItaly Team